Andrea Serafini sul territorio

Nel 1990 ha fondato il Ce.D.I.A. – Centro Diffusione Iniziative Artistiche.Dal 1995 al 2000 è stato Direttore Artistico del Laboratorio Musicale del Liceo Scientifico ‘A. Labriola’ e direttore del Coro ‘Labriola Ensemble’.Dal 1999 al 2003 è stato il Direttore Artistico delle Selezioni dello ‘Zecchino d’Oro’ ed è responsabile,creatore e direttore del Coro di voci bianche ‘I Birballegri’.E’ docente di canto e pianoforte presso svariate istituzioni scolastiche e musicali.E’Fondatore e Direttore Artistico del Teatro Fàrà Nume di Roma. Negli ultimi anni ha organizzato festival musicali e ha partecipato, in qualità di pianista, a manifestazioni organizzate dal Comune di Roma in collaborazione con la Provincia di Roma. Attualmente organizza manifestazioni in collaborazione con gli Enti locali pubblici e privati.Nel 2007 organizza, grazie alla vincita del bando pubblico emanato dal Comune di Roma –Ass. alla Cultura,l’Estate Romana nel Municipio Rm XIII,in collaborazione con i Teatri di Ostia ed il Centro Socio/Culturale Polivalente Affabulazione.E’ fondatore e presidente di A.T.C. – All Theatre Corporation.

I° edizione Lidauto Music Festival

I° edizione Lidauto Music Festival
Giovanni Benso, Andrea Serafini e Stefania Maccari

sabato 15 marzo 2008

UN APPELLO PER UNA CULTURA CONDIVISA

Formazione, educazione,etica, morale….cultura!
Un giorno mio figlio mi disse. “ Papà, perché i grandi fanno la guerra?”
Rimasi fermo, in silenzio: perché facciamo la guerra?
Non avevo una risposta allora e non la ho ora.
Un libro…una penna… sono queste le armi che la cultura impugna ogni giorno.
Non grandi eventi, grandi manifestazioni create solo per apparire, ma cultura “diffusa” che è sinonimo di crescita, rispetto, dialogo e partecipazione.
Sono convinto che attraverso la cultura si possano capire ed accettare le diversità e renderle una ricchezza.
Vorrei costruire una catena: una catena fatta di persone come te e me. Ragazzi, genitori, insegnanti, artisti, lavoratori…tante mani che unite legano cultura ed istituzioni.
Insieme possiamo lavorare per regalare cultura e crescita al nostro territorio, alla nostra casa.

Puoi trovarmi al Teatro Fara Nume al numero 06 5612207 oppure al numero 392 9974597 oppure scrivere su
http://andreaserafini.blogspot.com

La possibilità di confronto ed il diritto di parola sono le basi di una vera cultura.
Ti aspetto e …grazie!
Andrea Serafini

giovedì 13 marzo 2008

Per Andrea

A metà aprile si vota e le reti culturali e sociali che si riconoscono in un movimento indipendente di idee e intelligenze combattive si stanno mobilitando su più fronti per decidere come partecipare ed incidere sulla competizione elettorale nel nostro Municipio.
Quasi due anni fa la ‘rete per la partecipazione’ (cantiere sociale), composta da realtà della cultura di base e della cooperazione sociale, riusci ad incidere al punto che il presidente Orneli riconobbe una delega politica per la partecipazione a Luca Fagiano.
Si trattava ieri come oggi di imporre dei contenuti importanti all’attenzione dell’agenda politica locale: dire che la partecipazione era ed è un elemento centrale della vita democratica poteva e puo’ sembrare una cosa scontata ma la ritengo una scelta di campo molto importante per fare politica dal basso, in modo trasparente, partecipato che rende difficili operazioni calate dall’alto sulla testa dei cittadini.
Io credo che non c’è sviluppo sostenibile senza la partecipazione diretta ed il pieno coinvolgimento delle realtà locali e credo anche che il quadro politico ha bisogno di volti nuovi che siano espressione della società civile e non dell’apparato dei partiti.
Per questo mi sento di comunicare quanto sta avvenendo nel nostro Municipio, di come piccole realtà di base (Affabulazione, Fara Nume, comitati di quartiere, gruppi sociali ecc.) si stanno mobilitando per esprimere una candidatura indipendente, espressione di contenuti e politiche possibili, soprattutto nel campo della cultura e della partecipazione.
E’ fondamentale dire alla politica ufficiale dei partiti che la delega alla partecipazione deve essere confermata e consolidata, in quanto snodo democratico vitale e garanzia di trasparenza. Il ‘Bilancio Partecipato’ che stiamo sperimentando in 4 quartieri del Municipio dimostra che il modello di democrazia partecipata è la chiave di volta per riacquisire la credibilità delle istituzioni. In fondo le Istituzioni siamo anche noi, anche se spesso ci sentiamo marginali ad esse, quando non esclusi del tutto. ‘Facendo politica’ si impara anche la fatica del fare, la fatica della rielaborazione critica, la fatica della mobilitazione civile ma si assapora anche il senso squisito della cittadinanza, dei diritti, del protagonismo, dell’appartenenza ad una comunità di uomini e donne con cui confrontarsi e crescere, in un ambiente di vita che si impara a determinare con la propria azione politica e culturale.
La rete culturale e sociale che sta vivendo questo fermento ha creduto opportuno quindi riaffermare che la DELEGA ALLA PARTECIPAZIONE va riconfermata a Luca Fagiano e ha deciso di sostenere la candidatura di Andrea Serafini, direttore artistico del teatro Fara Nume, al Consiglio Municipale.
Andrea è uomo di cultura che si è contraddistinto per aver saputo investire in un quartiere difficile come Ostia nuova, e che aprendo un teatro ha contribuito alla trasformazione stessa del quartiere. Un teatro che è stato dolosamente incendiato, ma che ora sta rinascendo, grazie all’impegno e alla solidarietà di tanti cittadini e cittadine e all’ostinazione di andrea, stefania e sara.
Io personalmente ho passato la mia vita professionale in questo luogo, la periferia della periferia, la cosiddetta frontiera, in cui c’è sottocultura ma anche lo spazio per sperimentazioni sociali che altrove forse non sarebbero possibili. Apprezzo il lavoro di andrea serafini e del suo gruppo, ne condivido in pieno gli ideali e credo fermamente che la cultura sia il vero volano di trasformazione e sviluppo, degli esseri umani e della nostra società.
Credo ci sia tanto, tantissimo da fare e vorrei che ci fosse nell’amministrazione un interlocutore valido che ama la cultura e ne riconosce tutte le potenzialità. Un interlocutore della società civile che risponda alle reti culturali e non alle logiche di partito, un interlocutore che sia espressione del mio/nostro pensiero, che dica che questo Municipio deve investire di + e meglio sulle politiche culturali, sulla formazione dei giovani, sul sostegno alle realtà artistiche, sulla collaborazione costruttiva con il mondo della scuola, sul concetto che il sociale ed il culturale sono due dimensioni parallele e intersecanti, sulle reti europee della cultura, dell’arte, delle politiche giovanili.
Per questo mi impegnerò attivamente per organizzare dibattiti, incontri pubblici, momenti di confronto: affinché questi contenuti siano espressione di tanti e non di pochi, e si possa cosi elaborare insieme il programma, dal basso e in modo partecipato. E raccogliere consensi e adesioni al nostro comune intento elettorale.

Non c’è sviluppo senza cultura, non c’è democrazia senza partecipazione

cultura e periferie

La diffusione delle comunicazioni, soprattutto quelle massmediali, ci fa credere che il mondo si sia evoluto a tal punto da avere azzerato le periferie. Si assiste invece ad un fenomeno inverso: nuove periferie, diverse, si creano e danno luogo a fenomeni di emarginazione e non sono più periferie urbane ma ‘periferie dell’anima’.
I quartieri centrali delle grandi città sono spesso luoghi di non integrazione e di disintegrazione culturale, e allora tornano alla mente i vaticini di Pasolini su una situazione che lui aveva previsto e gli altri…. no.
La nefasta influenza della televisione, di una falsa cultura dell’ apparire, di una massificazione del sentire comune verso ideali falsi e costruiti ad arte per gretti scopi economici, ci hanno portato a dimenticare il senso ed il significato vero della parola ‘Cultura’.
La necessità è quindi quella di una cultura diffusa, che contribuisca alla valorizzazione dell’individuo come protagonista della sua esistenza e non come fruitore passivo. Un percorso che porti alla conoscenza, all’aggregazione, alla solidarietà, all’accoglienza delle diversità viste e vissute come arricchimento e crescita personale e sociale. Un iter che abbia come traguardo finale la capacità di pensiero e di critica.
Perché cultura significa educazione, formazione, scuola, crescita dell’individuo, etica, morale, rispetto di sé e dell’altro, dialogo, partecipazione: è lo studio e l’accettazione dell’essere umano in quanto essere pensante abolendo le barriere della discriminazione.
La diffusione della cultura è da sempre appannaggio esclusivo di operatori culturali e di singoli individui che con la fatica di tutti i giorni, tra mille difficoltà e spesso nessuna solidarietà hanno contribuito, attraverso i centri di aggregazione, i centri culturali, i piccoli teatri, a togliere dal silenzio i più deboli, i giovani, gli anziani, i diversi.
Ed è per questo che occorre un segnale forte che venga dal basso degli operatori culturali e di tutte quelle persone che credono e sperano nella cultura.

mercoledì 12 marzo 2008

cultura,formazione e didattica



La cultura,l’arte e la formazione costituiscono le basi dello sviluppo e della crescita sociale e civile di un popolo. La cultura ad ampio spettro che racchiude in se tutte quelle contaminazioni che fanno di un essere vivente un uomo. La formazione quindi come base di una pedagogia avanzata che si prefigge di aprire spazi di critica e di crescita soprattutto ad un livello più basso. Iniziare un percorso formativo ampio ed articolato che permetta ai bambini di ampliare la propria visione di società, stimolarli in una attività di critica propositiva che permetta una continuità nelle varie fasi della crescita personale e, di conseguenza, culturale, queste sono le funzioni che un operatore della cultura ha nel merito dell’educazione dell’infanzia e dell’adolescenza. Laddove questa funzione e questa capacità e competenza siano carenti o totalmente mancanti si verificano o si acutizzano situazioni di disagio giovanile; demotivazione e scarsa autostima determinano drop out ed abbandono scolastico con relativi stati di aggravamento della microcriminalità e di quei fattori come bullismo e violenza che sono all’ordine del giorno tra i giovani ed i giovanissimi della società urbana. Gli ultimi dati del piano regolatore sociale evidenziano inoltre una ulteriore problematicita’ nella didattica e nella pedagogia tangibile e fortemente sentita nei nostri istituti scolastici: la diversità – di lingua, etnia , religione – che solo alcuni docenti più preparati riescono a trasformare in ricchezza nel contesto scolastico: un aiuto, un incremento dell’arricchimento culturale di massa che non livella più verso il basso ma eleva e rende i giovani delle periferie rappresentanti di una avanguardia intellettuale innovativa e complessiva.

martedì 11 marzo 2008

Polo Natatorio....a chi giova?

Alcuni giorni fa un’amica di vecchia data mi ha dato un consiglio: quando ricevi delle offerte o delle proposte chiediti sempre…..a chi giova?Sono consigli semplici e ci riportano ad un modo di pensare concreto, senza giri mentali. In questi giorni si parla molto qui in XIII Municipio di Polo Natatorio: molti lo vogliono, molti altri no….e la polemica infuria. I sostenitori portano dalla loro parte argomenti quali i mondiali di nuoto e la rivalorizzazione di un tratto di lungomare da sempre abbandonato e ridotto ad uno sterrato pieno di immondizie e polvere. I detrattori viceversa sostengono che sia una inutile spesa pubblica che porterà esclusivamente alla cementificazione di un’altra area del litorale, dove peraltro esiste già una struttura, l’Enalc Hotel, che ha al suo interno piscine e alloggi per foresteria. Il progetto è stato realizzato da un noto ingegnere lidense, molto conosciuto, anche se non unanimemente stimato, il quale ha realizzato altre opere di carattere sportivo sul territorio: tutte strutture a gestione privata e non sempre a disposizione della popolazione. Tutte gestite da associazioni legate allo stesso ingegnere di cui prima…Ma torniamo a noi. Ho raccolto un po’ di informazioni in giro e sono rimasto meravigliato da alcuni aspetti che sono emersi. Il primo e più interessante è il seguente: il Polo Natatorio con ogni probabilità non potrà essere pronto per i mondiali di nuoto in quanto mancano i tempi tecnici per realizzarlo, e in ogni caso avrebbe ospitato una settimana di gare al massimo. Il secondo è che, dopo i mondiali di nuoto , la struttura, pur essendo realizzata con fondi pubblici, verrà data in gestione a privati.Emergono anche altri fattori: ci sono moltissime strutture che dispongono di piscine. Sono strutture pubbliche, come scuole (Amendola e Passeroni) e lo stesso Enalc Hotel, e private, e qui l’elenco è quasi infinito: dai centri sportivi, alle piscine private, ai centri fitness, agli stessi stabilimenti balneari, che spesso assommano al loro interno svariate attività. Sicuramente quindi la popolazione del XIII Municipio non ha bisogno di altre piscine, almeno da quello che emerge dalla mia piccola indagine. Ma ha sicuramente bisogno di rivalutare quell’area. Giusto quindi sostenere che il Polo vada costruito per bonificare e rendere più bella la zona. Ma io mi chiedo…..non si potrebbe costruire lì qualcosa di più utile? Magari chiedendo ai cittadini quali possono essere le loro necessità e scoprire poi….chissà…che sarebbe bello avere, ordinato, pulito e con delle belle aiuole, un campo per far volare, insieme ai nostri sogni di una città vivibile e partecipata, centinaia di aquiloni colorati, come succedeva qualche anno fa proprio lì. Questo tra l’altro era un progetto fatto dalla facoltà di architettura dell’Università “La Sapienza” in occasione di un concorso internazionale di architettura per rivalutare il lungomare di qualche anno fa…. E allora a proposito del Polo Natatorio, insieme alla mia amica di vecchia data, un po’ grattandomi la testa e un po’ cercando di capire, mi viene da pensare…..a chi giova?

10/03/08

Walter Veltroni, Andrea Serafini e Paolo Orneli